STORIA DELLA MATITA
Gli egizi, i greci ed i romani per
tracciare linee sui fogli di papiro, prima ancora di scoprire il
pennello e l'inchiostro, usavano dischetti di piombo.
Nel 300 d.C. gli artisti europei
usavano bastoncini di piombo, di zinco o argento per tracciare
disegni di colore grigio chiaro. Il vocabolo matit deriva dal latino
“ lapis haematites” che significa pietra di ematite. Dal XVI
secolo la matita possiede una mina in grafite (dal greco grafein,
scrivere), che è il cuore del funzionamento di questo oggetto
tecnologico che risponde al “bisogno” di lasciare una traccia su
un foglio di carta per scrivere o disegnare. Una miniera di grafite
venne scoperta in Inghilterra intorno alla metà del 1500, si usavano bastoncini di carbone o ematite ricoperti di
stoffa.
Leonardo da Vinci per fare i suoi
quadri, come la Gioconda, faceva la brutta copia e poi seguendo i
lineamenti eseguiva dei piccoli buchi sul foglio attraverso i quali
faceva passare la polvere di grafite che lasciava traccia sulla tela.
Verso la fine del 1700 il francese
Contè mise in commercio le prime matite prodotte in serie dove alla
grafite si aggiungevano altre sostanze per migliorare il tratto e la
durata.
COME E' FATTA UNA MATITA?
Proprio il francese Contè inventò il
procedimento che ancora oggi viene utilizzato.
La mina della matita è dunque fatta di
argilla e grafite impastate e cotte ad alta temperatura, in modo da
ottenere mine di diversa durezza. La mina delle matite colorate
contiene anche cera, pigmenti colorati e non vengono cotte.
Per il corpo esterno della matita serve
un legno abbastanza tenero per appuntarla ma resistente da non
piegarsi. La fabbrica tedesca Staedler usa il cedro della California.
Le tavolette di legno passano sotto una
lama circolare che scava solchi, il canale centrale che deve
contenere la mina. Il macchinario successivo riempie i solchi di
colla elastica che serve a proteggere la mina, minimizzando il
rischio di rottura.
Nella scanalatura con la colla viene
poi posta la mina. Le tavolette tagliate nell'altro nastro
trasportatore vengono capovolte, fatte scivolare su un applicatore di
colla e poi poste sulle tavolette con la mina. Questo sandwich di
legno/mina/legno viene pressato per circa un'ora, dando il tempo alla
colla di asciugare e poi viene tagliato in tante parti, che sono le
matite, dando la forma esagonale ad ognuna con delle lame. A questo
punto le matite si separano.
Viene fatto un controllo a campione
prelevando alcune matite e temperandole manualmente per verificare la
durezza della mina.Poi le matite passano in un macchinario che si
chiama laccatrice per coprire perfettamente il legno di vernice. Sono
vari gli strati di laccatura e l'ultimo copre le matite di uno strato
trasparente.
L'ultimo passaggio è il montaggio
della gomma : la macchina applica all'estremità una fascetta
d'alluminio poi inserisce la piccola gomma. Quando non c'è la gomma
la fine della matita viene dipinta. Poi un macchinario tempera le
matite che sono pronte per essere vendute ed utilizzate.